lunedì 28 settembre 2015

Lezioni di prova un baratro commerciale

Pubblicato nel vecchio blog il: 16.09.2013 11:03
E’ Settembre e come ogni anno il ripristino delle attività sportive/commerciali delle palestre ha inizio. Ci troviamo sommersi dalle proposte di iscrizioni e partecipazioni a corsi più vari ed eterogenei, nei luoghi più disparati e condotti da innumerevoli personaggi, ovviamente TUTTI, ultrasupermegaqualificati tuttoattaccato. Orbene, oltre ad essere organizzati da strutture SERIE e da i MIGLIORI insegnanti del settore vi è un'altra qualità che caratterizza trasversalmente tutte le varie pubblicità che al giorno d’oggi possiamo trovare, la famosa e inutile: LEZIONE DI PROVA GRATIS, ora cerchiamo di analizzare questa carismatica frase, con particolare attenzione al nostro settore: le Arti Marziali.
Per meglio comprendere il problema, cerchiamo di definire a grandi linee cosa è una lezione di prova gratis: E’ la possibilità di partecipare ad una lezione della durata variabile di un ora u ora e mezza, dove poter assaggiare di persona ciò che si fa all’interno di quel determinato corso, senza nessun impegno di ulteriori partecipazioni e costi per l’interessato cliente. E fin qui nessun problema… nessun problema?! Siamo proprio sicuri? Sicuri? Sicuri? Eh no, gentili lettori, il problema, anzi i problemi ci sono eccome!
Nel mondo delle arti marziali è comune il: luogo comune che non basti una vita per conoscere l’essenza della pratica marziale, lo spirito del guerriero samurai impresso dal bushido, l’unità tra la mano e la spada, tra l’anima e la lama, ecc, ecc, ecc e tante belle cose da film epico - romantico… capite? “non basta una vita” eppure il novello aspirante Bruslì, non solo ha la presunzione di presentarsi e usufruire di una lezione di prova, per provare cosa? Che con una lezione di un ora u ora e mezza capirà che quell’arte marziale è stata creata come un vestito su misura per lui? Ma perché mai un maestro (chinese, giapponese o chicchessia) si sarebbe dovuto inventare un arte marziale su misura di Mario Rossi e non propria? Maestri! Dov’è la vostra coerenza quando affermate che non basta una vita e poi ingannate i vostri clienti con la menzognera lezione di prova gratis, quando voi per primi dovreste sapere che è impossibile capire qualcosa delle arti marziali con una sola lezione? Le cose sono due: o nemmeno voi sapete cosa volete dire voi stessi, o ve ne fregate pur di avere una quota mensile in più, qualsiasi cosa sia nessuna delle due è a vostro favore! Ora i maestri potrebbero obiettare: “Ma noi lo sappiamo! (rumore di unghie sul vetro…) ma purtroppo chi si avvicina alle arti marziali non ha modo di capirlo e lo capirà col tempo, sono come dei bambini che devono crescere”… aha…
Quindi il vostro miglior modo di insegnare a crescere a questi bambini è mentire fin dalla prima lezione? E quando pretendete di iniziare a insegnare che non basta una vita per la pratica delle nobili arti del samurai? Quando sarà un adolescente ribelle? Il Silenzio è la miglior risposta.
Necessità commerciali, chi lavora in palestra sa bene che un corso di arti marziali non ha futuro se resta con 2 o 3 partecipanti paganti, alle palestre e strutture varie non frega un accidente di quanto siano nobili le vostre discipline ne tanto meno quanti Dan avete o di quale famoso maestro siete stati allievi, volete sapere una cosa? A chi gestisce una palestra interessa unicamente  il profitto mensile che ne può trarre dal vostro onorevole corso di arti marziali, ecco perche i maestri scendono al primo compromesso: modificare la pratica della propria disciplina per fini commerciali, in modo da poter avere più iscritti e in modo da garantire vita al corso che con tanta fatica sono riusciti a tirare su. In tutto ciò, cari signori, c’è poco di onorevole, di marziale o di tradizionale, qualità che potete vantare solo sui siti internet e sui volantini, ma non sulla pratica. Forse la lezione di prova gratuita è un baratro moderno, ma non è sempre stato così, un tempo si facevano, e come! le lezioni di prova, per parlare nel particolare in ambito kungfu, la Lezione Prova c’era e vi è sempre stata, ma non è quella che noi tutti conosciamo, anzi trattasi della prova che il maestro fa agli aspiranti allievi, sempre e quando il maestro avesse voglia di accettare “principianti”, un usanza comune nel kungfu è quella di non accettare principianti, quindi quando un nuovo studente veniva a chiedere di essere accettato all’interno di una determinata scuola, il maestro lo metteva alla prova, facevano appunto una lezione di prova, dove alla fine era il maestro a decidere se l’aspirante fossi in grado o no di praticare il suo stile e di essere quindi ammesso all’interno della sua scuola. Al giorno d’oggi questa attività si è ribaltata e sono gli aspiranti studenti a pretendere, talvolta anche con una certa presunzione, di partecipare ad una lezione di prova e nei peggiori dei casi ad ASSISTERE ad una lezione! Mettiamo in evidenza la follia di tali pretese: In pratica un individuo qualsiasi che deve essere operato al cervello, si presenta dal medico e gli dice: “io prima di essere operato da Lei, voglio assistere ad un suo intervento e vedere se Lei è capace a fare il neuro chirurgo, perche io non capendone nulla e non avendo mai sfogliato nemmeno un libro di neuro chirurgia  voglio accertarmi che Lei sia capace a svolgere il lavoro che svolge da decine di anni.” In pratica grazie alla famosa frase della lezione di prova gratis, abbiamo dato una mitragliatrice a chi non sa nemmeno utilizzare in sicurezza l’elastico tra le dita (vi ricordate le battaglie in classe di quando andavate a scuola?). Ed ecco qui entrare i difensori della democrazia a tutti i costi, nobili discendenti di quella follia ateniese che costrinse i migliori dei suoi cittadini non solo all’esilio, ma anche alla morte: E’ un sacrosanto diritto quello di sapere chi e cosa pretende di insegnare, è un diritto di tutti, eternamente valido, l’avere possibilità di provare e scegliere in libertà se quell’attività è fatta per noi!
Diritto? Libertà? Signori stiamo parlando di attività amatoriali da svolgersi, si e no, due volte a settimana, per non arrivare il week end stressati dal lavoro, dalla propria moglie e la suocera di turno, stiamo parlando di un metodo sociale di sfogo, non certo della carta magna per i diritti umani, tantomeno del ritorno in  schiavitù degli Iloti…
Problemi assicurativi, ogni palestra, associazione, ecc deve fare i conti con le spese di assicurazione, e se durante la lezione di prova gratis, per puro caso, per mancanza di coordinazione del soggetto, codesti scivolassi e cascassi di “cervelletto” sul pavimento, con conseguenti spasmi muscolari, bava alla bocca, occhi tirati indietro e goccetta carina di sangue dall’orecchio? Che vi inventate? Lo buttate in strada dalla porta del retro? Lo buttate dal macellaio cinese per fare i ravioli alla griglia? Purtroppo queste soluzioni funzionano solo nei film ambientati in china town a San Francisco… Ovviamente saranno coperte dalle assicurazioni, ma vuoi mette i problemi di immagine? Le noie burocratiche? E il rincaro assicurativo? Nonché una catena di ecc?...
Ho cercato di mettere in evidenza alcuni piccoli problemi relativi alla lezione di prova gratuita e già posso sentire le accuse di chi, credendosi mio collega, dirà: “Anche Lei* Vizconde, fa le lezioni di prova gratis.” Certo, ovvio, anch’io le propongo all’interno dei miei corsi, con un particolare però, rammentando che non è possibile capire ciò che si pretende di fare con quella lezione, e ricordandone alla fine della lezione che quello che hanno visto, fatto, non è altro se non cosa insignificante ai fini della disciplina che pretendono di praticare: LE ARTI MARZIALI NON SONO PER TUTTI**
Se posso lasciare un consiglio ai miei lettori: In queste nostre amate discipline, l’unica cosa a contare veramente, al di là delle chiacchiere, è sempre e solo l’addestramento e il tempo ad esso dedicato, tutto il resto è noia, maledetta noia.
P.s. Ovvimanete non è mio intento generalizzare, ci saranno sempre e da tutti e due le parti per fortuna eccezioni, che purtroppo, confermeranno le regole, generiche di cui sopra.
*Sono dubbioso dell’uso del “Lei” su internet la scortesia è così comune che, sicuramente mi daranno del “tu” quali fossimo fratelli o amici di vecchia data… ma anche no!”
**A breve un articolo riguardo questo argomento

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