lunedì 28 settembre 2015

Chi è Maestro?

Pubblicato nel vecchio Blog il: 24.06.2013 16:28
Con semplicità naturale i più sono portati a chiamare maestro, la prima persona che si pone davanti loro auto investita al momento di tale appellativo, ma chi è veramente maestro? Etimologicamente parlando maestro è chi insegna, conoscendone bene i fondamenti delle specifiche materie, nonché colui che si propone come modello o guida di un gruppo di persone, anche con significati negativi. Ora nel piccolo mondo delle arti marziali l’archetipo di maestro è la somma di qualità fisiche fuori dal comune (quasi entrando nel paranormale con l’utilizzo di folkloristiche tecniche di manipolazione dell’energia), qualità etico/morali quali: Giustizia, senso dell’onore, rispetto e infine, ovviamente, capacità guerriere degne dei migliori film di Rambo, vediamo a seguito una piccola play list delle migliori categorie dei maestri di arti marziali:
Baby Maestro, nel panorama marziale nostrano, sono sicuramente in aumento, quale risultato dei moderni corsi istruttori dove è possibile acquistare a caro prezzo (in senso letterale) il diploma di maestro in qualche fantomatica disciplina di DP (Difesa Personale, tenetevi aggiornati sulle sigle please) ovviamente dal nome variopinto, spesso risultato di qualche sincretismo con la giustificazione: “Noi prendiamo solo ciò che è efficace in strada”. Il Baby Maestro è un ragazzo tra i 18 e i 25 anni, convintissimo del fatto che sia un termineitor* delle arti marziali, ha si e no, massimo quattro anni di esperienza in un arte marziale tradizionale (spesso karate, kungfu o ju jutsu) ma dato che il suo iniziale maestro non lo voleva far avanzare di grado, e per non rimanere sempre una squallida cintura marrone, ha seguito un corso istruttore diventando maestro, talvolta ideando una sua arte marziale con tanto di gradi e post gradi che ci vorrebbero il doppio della sua stessa vita per poter raggiungere quei stessi gradi.
Multi Maestro, è il maestro sulla quarantina di anni, solitamente si muove in ambito kung fu, ovviamente si presenta come maestro di: Hung Gar, Wing Chung, Pa Kua, Tai Chi, Yoga, Muay Thai, Jeet Kune Do, Choy Lee Fut, Zumba, Pilates, Chi Kung, Meditazione Prana (meditazione prana?! Ma che vuol dire?!), Ti Sfon Do, ecc. Questo tipo di maestro ovviamente ha un atteggiamento da maestro, nel senso che non puoi contestarlo, non puoi rivolgergli domande del tipo: ma perché? È così e basta! Il Multi maestro conosce tutto e niente proprio come gli antichi saggi, non a caso loro hanno studiato dai migliori maestri sperduti in qualche montagna nascosta della Cina, tanto nascosta che su google maps e google earth non si trova nemmeno! Il Multi Maestro è sempre stato Maestro, è nato Maestro, è così Maestro che quando è nato aveva già il Kimono(!!!)  addosso. Il Multi Maestro spesso ti dirà: “ci vuole una vita per imparare le arti marziali”, cosa assai strana dato che lui, nei pochi anni di vita vissuta, è riuscito a diventare maestro in così tante discipline, mbeh la risposta è anche ovvia: lui ci è riuscito proprio perche lui è maestro!
Il Santo Maestro è l’uomo sulla quarantina/cinquantina di anni, sposato, magari anche divorziato, l’ultimo libro che ha letto è “Ery Poter” a mala pena riesce a comporre una frase di senso compiuto con tanto di soggetto, verbo e predicato (no, il complemento oggetto non sa nemmeno cosa sia) Ma quello che sa assai bene sono quelle tre/quattro frasi Zen, perche ovviamente lui è un buddhista. Durante le sue lezione in palestra ti parlerà di come raggiungere il nirvana attraverso pratiche olistiche di respirazione, rilassamento, concentrazione e visualizzazione del Chi per il compimento del Se supremo. Ovviamente con questo modo di fare darà molta attenzione alle sue allieve, le quali magari saranno anche trasportate emotivamente verso il Santo Maestro per i motivi più svariati (autostima a livelli vicini lo zero, capacità critiche mai sviluppate, ecc). Ovviamente le arti marziali sono per questa categoria di Maestri delle discipline con le quali raggiungere la pace interiore (cosa che sanno solo dire, ma che nemmeno loro hanno idea di dove sia),  le applicazioni marziali, sparring e combattimento libero non sono che cose da uomini brutti, rappresentati quasi sempre come cavernicoli. Infine, il Santo Maestro è anche un illuminato, talvolta accende anche le lampadine grazie all’energia che scorre in lui.
L’Io Maestro, come dal nome questo Maestro arriva prima con il suo nome poi con la sua persona, solitamente è fuori del suo tempo, si sente un samurai in mezzo al ventunesimo secolo, si diverte utilizzando un linguaggio carismatico, ma là dove hai da rispondergli o addirittura criticarlo egli ribatterà: “io sono Maestro di una scuola tradizionale!”, per seguire con: “io sono laureato in meccanica quantistica” (si, ok, sono contento per te, ma cosa c’entra?! Soprattutto, chi te l’ha chiesto?!). L’Io maestro là dove si troverà in difficoltà non farà altro che utilizzare i suoi titoli di studio (per nulla attinenti alle arti marziali o agli argomenti discussi)  cercando di aggrapparsi agli specchi più vari. Taluni di loro sono anche abbastanza preparati marzialmente, ma perdono la loro personalità proprio grazie al loro ego smisurato.
Queste sono sole le prime quattro grandi categorie dei maestri nostrani, molti di voi avete avuto la sfortuna di trovarvi sotto di loro, attribuendogli il titolo di maestro, ed ora, con occhi nuovi e più aperti potete vedere come in realtà non sono nulla di particolare se non delle piccole persone con bisogno di tanto affetto, poiché è grazie ai traumi avuti in passato che ora sono diventati così. Quella del “Maestro” è un armatura per proteggere il vero “Io”, piccolo e debole che ognuno ha, alcuni cercano di nasconderlo altri di affrontarlo. La cosa importante è mai dimenticare che la persona che abbiamo davanti per prima cosa è un semplice uomo, sicuramente con al meno la stessa quantità di peccati che noi abbiamo. La differenza è nel fatto di saper distinguere ciò che ci è utile, prendiamo da ognuno dei nostri maestri ciò che riteniamo veramente utile a noi, senza diventare delle povere pecore ammaestrate a dire: OSS (osu, o come voliate scriverlo) ad ogni frase detta e mai compresa del proprio maestro.
*Lo so che “termineitor” è scritto in modo sbagliato, l’ho scritto appositamente così in modo da contare in quanti vengono a correggermi.

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