giovedì 22 dicembre 2016

Trova il tuo cuore



Come era consuetudine sedetti di fronte al Maestro, l'impavido sudore ritmicamente sgocciolava dal sopracciglio destro. Cadendo sulla terra battuta della sala, quelle piccole gocce sollevavano la polvere.
Silenzio.
Soltanto la goccia ricordava la sua presenza. Il respiro spezzato, man mano cercai di portarlo all'ordine, alla compostezza.
- Hai fallito ancora piccola tigre.
- Non sono un degno discepolo, Maestro.
Il capo leggermente chino a sinistra mentre la sottile, tagliente, mano destra accarezza delicatamente la barba. Lo sguardo sembra viaggiare fuori dalle alte finestre lungo il muro. Occhi neri come la notte più buia, nascondono la verità di mille ore di morte.
- Hai fallito ancora piccola tigre, non per mancanza di doti, ma per l'assenza del cuore.
- Le parole del Maestro sono impenetrabili.
- Non il pugno ha valore, non il calcio. la spada addormentata resta nel fodero, la lancia non tuona e giace in silenzio. Ognuno di esse manca di cuore. Il cuore, mio giovane apprendista, è ciò che dà vita ad ogni tecnica, ad ogni strumento. La via della maestria passa attraverso il cuore: Se sei felice sia la felicità a riempire la tua virtù; se sei triste sia la tristezza: entrambe ti doneranno potenza. Trova il tuo cuore, mia piccola tigre, e non avrai più avversari.
Uscendo dalla stanza di giada il Maestro chiuse col lucchetto la porta e tornò ai suoi quotidiani lavori.
XiaoFu andò via, per quel giorno troppo aveva da studiare ancora.

venerdì 25 novembre 2016

Poco è meglio di molto












Taikui fu mandato dalla sua famiglia al tempio, per imparare le arti marziali e divenire monaco. Fu affidato ad un maestro e, dopo aver fatto il giuramento di obbedienza, il maestro gli disse di riempire d'acqua un barile, successivamente di prenderlo a palmate finché non lo svuotava e ripetere l'operazione per l'intera giornata.
Ogni giorno Taikui riempiva e svuotava a palmate il barile, senza mai allenare nessun altra tecnica, ogni giorno si amareggiava credendo che il suo maestro non avesse voglia di insegnargli il VERO kungfu, le VERE arti marziali. Passarono 2 anni e finalmente fu concesso a Taikui di uscire dal tempio per andare in visita alla sua famiglia.
Ansiosi i parenti ed amici del villaggio gli chiedevano di far vedere loro le arti marziali apprese in questi due anni, ma TaiKui non conosceva nessuna sequenza, nessun taolu, nessun kata, nessuna mossa se non il prendere a palmate un barile d'acqua. Sentendosi sotto pressione per l'insistenza dei parenti ed amici, TaiKui esclamo urlando: Non ho imparato nulla al tempio! ed in un atto di collera sbatté con il palmo aperto sul tavolo.
Si udì un secco scricchiolio ed il tavolo, in massiccio legno, si spezzo subito in due.

I famigliari di Taikui ne furono felici.


sabato 12 marzo 2016

Poesia Afghana - Meditazioni sull'Islam














La vita non è un problema da risolvere:
la vita è uno spazio di tempo da vivere.
Certo, Dio è bello e ama la bellezza,
certo, Dio è vita, e perciò ama ogni essere vivente.
Dal momento che noi tutti viviamo
abbiamo tutti il diritto di vivere nel modo più conveniente.













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Studiando e meditando sull'Islam, ho trovato questa bellissima poesia, la quale mi ha davvero cambiato la giornata e la percezione della mia quotidiana fatica, sperando possa aiutare anche altri, la condivido volentieri con i miei lettori, ai quali vorrei innanzitutto ricordare un termine al quanto contemporaneo e modernamente abbinato alla concezione di guerra santa: Jihad.
Il Jihad è lo sforzo dell'uomo per convertire se stesso da pietra grezza a pietra levigata. è un percorso personale alla ricerca di Dio, solo un anima corrotta ed egoista può trasformare una fede di amore, rispetto e pace, in uno strumento di guerra, il male è nell'uomo.