lunedì 2 gennaio 2017

Ricordi d'estate


Calava il sole lungo il rosso orizzonte, i raggi talvolta trafiggevano le nubi dalle rosate sfumature. Il tempestoso mantello dei mari del sud ritmicamente copriva la riva, mentre la nera sagoma di un pellicano in lontananza, fissava le novelle stelle della sera. Mi fermai ancora.
Il caldo sapore del sangue si mischiava in bocca a quello della sabbia, lo sguardo cominciava ad annebbiarsi mentre la stanchezza scorreva leggera lungo gli arti. Un colpo ancora, fortissimo. In pancia. Caddi.
Un secondo ancora ed il suo piede avrebbe spazzato via la mia faccia dalla sabbia, il maestro sollevo la mano destra: "Basta così grande drago". provai ad alzarmi ... Mi diede una mano.
Stavamo in piedi di fronte al maestro, solo il rumore delle onde marine cavalcava il vento.
- cosa hai imparato oggi piccola tigre?
- Vincere grande drago è un obiettivo ancora lontano da raggiungere, Maestro.
-Non la vittoria è cosa buona mio giovane discepolo, ma ciò che ogni giorno riusciamo ad imparare. Non vi è nessun maestro migliore della perdita, dello sbaglio. Sii grato al tuo avversario, perché è solo grazie a lui che tu migliori te stesso. E' solo grazie all'errore che puoi imparare, che puoi evolverti, che puoi conoscere!
Ricordate: per migliorare, dovete affrontare difficoltà via via maggiori, finché vi volterete indietro e riconoscerete la vostra vecchia debolezza. Allora, non avrete più avversari.
L'oscura notte era appena calata su di noi.
Neri uccelli trafiggevano il cielo.
Il vento dell'estate alleggeriva la stanchezza, un altra giornata di addestramento si era appena conclusa.

Nessun commento:

Posta un commento